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Perché dopo 18 anni siamo ancora pazzi di Harry Potter

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Perché dopo 18 anni siamo ancora pazzi di Harry Potter

Non importa quanti anni siano passati, di Harry Potter si parlerà sempre. Soprattutto in questi giorni, dopo le news sul nuovo spettacolo teatrale ideato da J.K. Rowling e intitolato “Harry Potter and the Cursed Child”, il mondo della magia sta bussando alla porta degli innumerevoli fan della saga più amata di tutti i tempi. Dopo 18 anni dalla pubblicazione del settimo e ultimo libro, Harry Potter continua a lasciare segni della sua presenza nelle menti, ma sopratutto nei cuori, di tutti i potterheads del mondo. Ma perché?

Difficile spiegarlo a chi di Hogwarts, di magia, di babbani, di pozioni e di horcrux non ha mai sentito parlare. Ma è altrettanto difficile che qualcuno inciampi per caso in uno di questi nomi senza averli mai letti o sentiti nominare prima. Il mondo magico e fantastico creato da J.K. Rowling è entrato a far parte dell’immaginario collettivo: quando si pensa ad una strega di valore ci si palesa davanti agli occhi l’intelligentissima Hermione Granger, il malvagio più cattivo di sempre è Voldemort, uno dei simboli di coraggio e di valore è la spada di Grifondoro. E così si potrebbe andare avanti per un’infinità di pagine: le metafore stanno ad Harry Potter come la panna sta alla cioccolata.

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La forza di Harry Potter sta nella sua creatrice: J.K. Rowling. Una scrittrice nata per caso, che ha dato vita alla storia più emozionante di sempre scrivendo favole per i suoi figli. Harry Potter è nato dal cuore di una mamma, dalla tenerezza dei suoi figli che avevano bisogno di qualcosa di bello a cui pensare prima di addormentarsi, di insegnamenti e valori in cui credere ed essere fedeli per sempre. I libri di J.K. Rowling parlano al cuore dei lettori che non possono fare a meno di affezionarsi al mondo in cui sono entrati a far parte attraverso la carta stampata. Un po’ come il protagonista di La storia infinita, leggendo Harry Potter – o guardando i film – si viene trasportati tra le mura di Hogwarts, a casa dei Dursley, nella stamberga strillante, tra gli alberi fitti e neri della foresta proibita.

La fantasia non ha mai smesso di essere alimentata nei potterheads – si chiamano così i fan di Harry Potter – anche dopo l’ultimo libro e l’ultimo film. Grazie anche a J.K. Rowling, è stato possibile creare uno dei fandom più grandi e numerosi di sempre: si potrebbe parlare di “esercito”, come fu per “l’esercito di Silente” creato da Harry in “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”. Anche la Rowling non ha mai interrotto il contatto con i fan e con il mondo da lei creato: i suoi tweet annunciano ricorrenze, date importanti, novità su nuovi progetti e precisazioni sul mondo di Harry Potter, ma anche pareri personali (e sentimentali), come quando ha rivelato il suo capitolo preferito.

Harry Potter ci ha trasmesso valori e ideali in cui credere, ci ha fatto capire che il bene può trionfare sul male anche se a volte sembra non essere possibile, che siamo sempre di fronte ad una scelta che solo noi possiamo compiere e che siamo artefici del nostro destino, anche se questo ci è spesso ostile. L’amicizia e la lealtà sono due entità cardine dell’universo Harry Potter: senza di esse, Harry, Hermione e Ron non avrebbero mai fatto molta strada, e come loro anche gli altri personaggi. Infine, l’umiltà di Harry non ha eguali: insistere sul fatto di aver avuto successo per puro caso, fortuna o per l’aiuto di altri, è qualcosa che rende ancora più affascinante un personaggio che già abbiamo imparato ad amare e comprendere, con cui siamo cresciuti e che abbiamo visto crescere.

Inoltre, per molti di noi Harry Potter è stato l’amico mai avuto, quello sempre fedele, una guida, un pozzo di insegnamenti e suggerimenti. L’affetto che proviamo nei confronti di Harry Potter, un attaccamento dovuto soprattutto al prolungarsi della storia negli anni, non è facile da eliminare anche quando abbiamo raggiunto l’età giusta per farlo. Ma non importa: i potterheads possono avere anche 80 anni, non si è mai troppo grandi per amare Harry Potter e credere nella magia che è dentro di noi.

L’amico fedele Ron Weasley, il cui senso dell’umorismo ha spezzato e reso più sopportabili momenti di infinita tristezza e angoscia, insieme all’affascinante e affidabile Hermione Granger sono altri due motivi che spingono ad essere ancora pazzi di Harry Potter. Il trio di amici che affrontano insieme difficoltà è una delle carte vincenti dell’universo magico, così come la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, un rifugio piacevole e confortevole più che una vera e propria scuola, molto diversa da quelle in cui abbiamo studiato e, per questo, migliore.

Harry Potter Is Back non è solo un hashtag che rimpie le bacheche dei social network in questi giorni, è qualcosa di più profondo, è un legame con l’infanzia o con l’adolescenza, un legame con quella magia e quella fantasia che i grandi ci hanno detto di abbandonare e che, invece, servirebbe ancora.

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L'articolo Perché dopo 18 anni siamo ancora pazzi di Harry Potter è stato pubblicato per la prima volta su Blog di Cultura.


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